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![]() MUSSOLINI, BENITO (Predappio 1883 - Giulino di Mezzegra 1945). Politico italiano. Aderì al socialismo e fu segretario del Psi a Forlì. Si pronunciò contro la guerra di Libia e nel 1912, al congresso del partito, fu esponente della linea rivoluzionaria. Direttore dell'"Avanti!", nel 1914 sostenne dapprima il non intervento ma finì poi con lo schierarsi per l'impegno bellico a fianco dell'Intesa. Espulso per questo dal partito, fondò "Il Popolo d'Italia" e si avvicinò al nazionalismo. Nel 1919 fondò i Fasci di combattimento, che subirono una secca sconfitta elettorale. Accentuò allora i motivi antisocialisti e si candidò come garante dell'ordine, ricevendo l'appoggio di agrari e industriali e il consenso di settori dei ceti medi. Alcune formazioni politiche pensarono di poter utilizzare lo squadrismo fascista come mezzo per battere il movimento operaio e contadino e gestire poi una situazione normalizzata, ma sottovalutarono le doti e l'intuito politico di Mussolini. Dopo la prova di forza della marcia su Roma (ottobre 1922), egli ottenne dal re l'incarico di formare il governo. La legge elettorale maggioritaria, unita alla violenza squadrista, garantì poi al fascismo la maggioranza assoluta in Parlamento (1924). Dopo l'assassinio di Matteotti rivendicò (gennaio 1925) l'uso della forza contro gli oppositori e diede inizio alla vera e propria dittatura, facendo approvare le leggi fascistissime (1925-1926) e accentrando il potere nelle sue mani. Rafforzò in seguito le sorti del fascismo e il suo prestigio personale con la firma dei Patti lateranensi (1929) e la costruzione di un regime centrato sul culto del capo (duce) e delle sue doti demagogiche. In politica estera, alla cautela del primo decennio seguirono la guerra coloniale in Etiopia (1935-1936), l'appoggio militare a Franco nella guerra civile spagnola e nel 1939 il Patto d'acciaio, che sancì l'alleanza con Hitler. Dopo l'aggressione tedesca alla Polonia (settembre 1939), Mussolini temporeggiò finché non gli parve sicura la vittoria tedesca: dichiarò allora guerra alla Francia e alla Gran Bretagna (1940). Il 25 luglio 1943, di fronte all'incombente sconfitta, fu destituito dal comando delle forze armate e posto in minoranza nella seduta del Gran consiglio del fascismo e quindi fatto arrestare dal re. Liberato dai tedeschi, fondò la Repubblica sociale italiana sotto la protezione tedesca. Catturato a Dongo, fu fucilato dai partigiani. M. De Nicolò. ![]() R. De Felice, Mussolini, 6 voll., Einaudi, Torino 1970-1990; G. De Luna, Benito Mussolini. Soggettività e pratica di una dittatura, Feltrinelli, Milano 1978; D. Mack Smith, Mussolini, Rizzoli, Milano 1981. |
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